disturbo emorragico

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Aspirina a bassa dose: nessun pericolo di emorragia cerebrale

Un’indagine dello Spanish Centre for Pharmacoepidemiologic Research (CEIFE) esclude che l’impiego di acido acetilsalicilico per la profilassi cardiovascolare modifichi il rischio di sanguinamento a carico del sistema nervoso centrale.

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Sanguinamento gastrointestinale: nuovi anticoagulanti a confronto

Uno studio retrospettivo statunitense coordinato dai ricercatori della Mayo Clinic ha fatto ricorso a OptumLabs, un archivio elettronico in cui convergono i dati sanitari di diverse assicurazioni sanitarie statunitensi, per indagare la sicurezza degli anticoagulanti orali.

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Coagulopatia da warfarin dopo la chirurgia bariatrica

I pazienti in terapia con anticoagulante orale che si sottopongono a chirurgia bariatrica, ovvero chirurgia dell'obesità,  sono a rischio aumentato di sanguinamento nei primi mesi dopo l’intervento. Lo segnalano i dati di uno studio retrospettivo statunitense effettuato in un centro chirurgico di  Allentown (Pennsylvania) accreditato dall’American College of Surgeons Bariatric Surgery Center Network e con notevole esperienza nella specifica tecnica di interventi (oltre 400 procedure ogni anno).

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Sulfoniluree ed effetti cardiaci gravi

Il trattamento con sulfoniluree di vecchia o nuova generazione, come la glibenclamide o la gliclazide rispettivamente, non avrebbe un impatto significativamente diverso sul precondizionamento ischemico. Con questo termine si indica la capacità del tessuto miocardico di adattarsi a episodi brevi o ripetuti di ischemia che diventa un meccanismo di autodifesa rispetto a episodi successivi.

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Maggior rischio di sanguinamento con gli SSRI

I pazienti in terapia antiaggregante per la prevenzione cardiovascolare hanno un rischio aumentato di sanguinamento in caso di somministrazione concomitante di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina. I risultati derivano da uno studio di coorte retrospettivo canadese su 27.058 pazienti ultracinquantenni con storia di infarto del miocardio. I loro dati sono stati ricavati dalle  cartelle cliniche di dimissione che coprivano il periodo gennaio 1998-marzo 2007.

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