news / Sunday, May 20, 2018
Sunday, May 20, 2018

Qual è la relazione tra antimuscarinici e demenza?

Reazione: 

Uno studio caso-controllo suggerisce un legame tra assunzione di anticolinergici (antimuscarinici) e insorgenza a lungo termine di demenza.

Utilizzando l’archivio elettronico Clinical Practice Research Datalink, che è alimentato da circa 670 medici di medicina generale britannici e contiene le informazioni di oltre 11 milioni di assistiti, è stato effettuato uno studio caso-controllo che ha riguardato 40.770 pazienti di 65-99 anni di età con diagnosi di demenza e 283.933 pazienti di controllo. Il livello pregresso di esposizione a farmaci con attività anticolinergica è stato stimato in termini di dose giornaliera definita (DDD) usando la scala ACB (Anticholinergic Cognitive Burden) che assegna a ogni principio attivo un punteggio da 0 a 3 in base all’attività anticolinergica, determinata sul siero, o all’affinità del farmaco ai recettori muscarinici, valutata in vitro.

Nel corso del periodo di esposizione (durata mediana 7,1 anni) era stato prescritto al 35% dei pazienti con demenza e al 30% dei pazienti con un’altra malattia almeno un farmaco con attività colinergica significativa (pari a 3). Questa differenza si traduceva in un aumento del rischio di demenza modesto ma statisticamente significativo (odds ratio 1,11, limiti di confidenza al 95% da 1,08 a 1,14).

Il rischio cresceva con il punteggio ACB di ciascun farmaco, ma era circoscritto ad alcuni sottogruppi di anticolinergici. Infatti per i farmaci con attività anticolinergica utilizzati come spasmolitici intestinali, antipsicotici o antistaminici non emergeva alcun rischio. Invece l’impiego di farmaci antidepressivi, antiparkinsoniani e antispastici urologici con meccanismo anticolinergico si associava a un incremento significativo del rischio di demenza.

L’associazione indagata in questo studio è particolarmente difficile da stabilire, dato il lungo intervallo tra esposizione ed esito negativo e la possibilità di molteplici interferenze. I medici devono essere comunque al corrente del possibile rischio, dato il diffuso impiego dei farmaci ad attività anticolinergica.

Richardson K, Fox C, et al. Anticholinergic drugs and risk of dementia: case-control study. BMJ 2018;361:k1315.

e-mail ricercatore: k.richardson@uea.ac.uk

80.211.154.110