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Monday, June 6, 2022

Antiepilettici rischiosi nei pazienti con scompenso cardiaco?

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Nei pazienti anziani affetti da epilessia e scompenso cardiaco, la scelta del farmaco antiepilettico non è indifferente: la somministrazione del valproato si associa infatti a un aumento del rischio di morte rispetto al trattamento con altri farmaci come la lamotrigina e il levetiracetam.
È quanto emerge da uno studio di coorte danese, condotto utilizzando i dati dei registri nazionali relativi a 1.345 soggetti ultrasessantacinquenni con scompenso cardiaco ed epilessia, con una prima prescrizione di farmaci antiepilettici durante il periodo di studio, tra il 1996 e il 2018.
A un follow up mediano di un anno gli utilizzatori di valproato avevano un rischio significativamente più alto di morte per tutte le cause (hazard ratio aggiustato 1,37, limiti di confidenza al 95% da 1,01 a 1,85) e per scompenso cardiaco (hazard ratio aggiustato 2,39, limiti di confidenza al 95% da 1,02 a 5,60) rispetto ai trattati con lamotrigina e levetiracetam.
Quanto osservato sembra dovuto alla capacità unica del valproato di indurre alterazioni della conduzione cardiaca attraverso il blocco dei canali del sodio voltaggio-dipendenti, di ridurre la pressione arteriosa e di sovraregolare l’anabolismo dell’angiotensina 2.
Nella pratica clinica, poiché il tipo di terapia antiepilettica può influenzare la prognosi nei pazienti anziani con insufficienza cardiaca, la scelta del principio attivo dovrebbe essere guidata anche dal profilo di rischio cardiovascolare dei singoli farmaci.

Liang D, Gardella E, et al. The Relationship between valproate and lamotrigine/levetiracetam use and prognosis in patients with epilepsy and heart failure: a Danish register-based study. J Card Fail 2022;DOI:10.1016/j.cardfail.2021.07.020.

80.211.154.110