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Il comportamento di EMA e FDA per l'approvazione dei vaccini anti COVID-19

Uno studio canadese confronta le modalità utilizzate per arrivare all'autorizzazione dei vaccini anti COVID-19 da parte di EMA, FDA e Agenzia del farmaco canadese. La rapidità è stata fondamentale, si è passati dai 12 mesi in media di revisione tra la richiesta di commercializzazione e l'approvazione da parte delle autorità per i vaccini autorizzati nell'ultimo decennio ai 21 giorni per i vaccini anti COVID-19

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Vaccini anti COVID-19 e varianti virali

In questo editoriale pubblicato dal New England Journal of Medicine si affronta a 360 gradi il tema "vaccini anti COVID-19 e varianti virali", fornendo informazioni approfondite e indicazioni su quattro grandi ambiti: 1) valutazione dell'efficacia dei vaccini rispetto alle varianti, 2) riduzione del rischio di comparsa di varianti preoccupanti, 3) valutazione di nuovi vaccini o di vaccini modificati per le varianti e 4) coordinamento della risposta a livello globale

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Reazioni avverse cutanee da vaccino a mRNA anti COVID-19

Secondo uno studio statunitense su 49.197 vaccinati con vaccino a mRNA anti COVID-19, le reazioni avverse di tipo cutaneo si verificano nell'1,9% dei casi dopo la prima dose, con prevalenza di rash cutaneo e prurito, soprattutto nelle donne. La frequenza di reazioni avverse cutanee con la seconda dose si attestava al 2,3%

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I vaccini coprono, anche se meno, la variante delta

Uno studio scozzese su 19.543 pazienti con COVID-19, in un terzo dei casi dovuta alla variante delta di SARS-CoV-2, segnala che tale variante colpisce di più i giovani e ha un rischio di ricovero quasi doppio rispetto alla variante alfa. Sul piano dei vaccini sia quello di Pfizer sia quello di Astra Zeneca sarebbero efficaci nel ridurre il rischio di infezione, anche se meno rispetto all'azione sulla variante alfa, e altrettanto per il rischio di ricovero.

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Stato epilettico refrattario da vaccino anti COVID-19?

Ricercatori arabi hanno pubblicato il caso di una donna di 42 anni che ha sviluppato uno stato epilettico refrattario dieci giorni dopo la somministrazione del vaccino di Astra Zeneca. La donna non aveva mai sofferto di crisi epilettiche. Le crisi erano ripetute e non controllate da tre diversi farmaci antiepilettici, mentre si è avuta una rapida risoluzione del quadro con la somministrazione di steroidi e due plasmaferesi, ipotizzando una origine su base immunitaria del disturbo.

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La geopolitica non deve guidare le donazioni dei vaccini anti COVID-19

Finito il G7, i Paesi a più alto reddito hanno garantito l'invio cospicuo di dosi nei Paesi a basso reddito, ma come verranno fatte le scelte sui destinatari? "A guidarle dovranno essere i dati epidemologici e non la geopolitica" denuncia questo editoriale di Lancet

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Le immunoglobuline ad alte dosi per la trombosi con trombocitopenia da vaccino anti COVID-19

I risultati di uno studio su tre pazienti canadesi che hanno sviluppato una trombosi con trombocitopenia dopo vaccino anti COVID-19 di Astra Zeneca dimostra che la terapia con immunoglobuline per via endovenosa ad alto dosaggio riduce l'attivazione delle piastrine indotta dagli anticorpi. 

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Trombosi associate al vaccino anti COVID-19 di Johnson & Johnson solo nei soggetti a rischio

Secondo l'analisi dei dati sugli operatori sanitari vaccinati in Sudafrica nell'ambito di uno studio di fase 3, i casi di trombosi associati al vaccino anti COVID-19 di Johnson & Johnson sarebbero non solo rari (1,7 eventi per 100.000 vaccinazioni) ma si verificherebbero solo in soggetti già a rischio di eventi tromboembolici

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Vaccino anti COVID-19 di Pfizer-Biontech efficace nei più giovani

Uno studio controllato e randomizzato, sponsorizzato da Pfizer-Biontech, su 2.306 adolescenti tra i 12 e i 15 anni dimostra che in questa fascia d'età il vaccino anti COVID-19 a mRNA è molto efficace contro la malattia e genera una risposta anticorpale ancora più intensa rispetto a quella dei giovani adulti

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La geopolitica dei vaccini anti COVID-19

Questo editoriale di JAMA, partendo dal racconto dell'allenza di Stati Uniti e URSS in piena guerra fredda, a metà del secolo scorso, per sconfiggere la poliomielite grazie al vaccino di Sabin, focalizza l'attenzione sui "dispetti" tra le grandi potenze, ciascuna per promuovere e spingere il proprio vaccino anti COVID-19 e sull'importanza della diplomazia vaccinale

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